Chi siamo
La storia
Nell’ormai già lontano 1991, un giorno molto freddo di gennaio, eravamo affacciati dalle mura del paesino di Seggiano, che guardano, dirimpetto, il paesino di Poggio Ferro. Ricordo che, muniti di cannocchiale, scrutavamo il paesaggio alla ricerca di un’appezzamento di ulivi da poter acquistare.
Io, Federica mia moglie e Luciano mio suocero, d’improvviso sobbalzammo nell’intravedere, nel bel mezzo di tanti uliveti ben tenuti, una grande macchia di verde di vegetazione incolta e abbandonata. Di corsa prendemmo il fuoristrada e andammo verso la zona individuata: si trattava effettivamente di un pezzo di terra di circa 5 ettari, praticamente impenetrabile, da dove a fatica, accucciandoci come dei cinghiali, riuscimmo ad intravedere delle enormi piante di olivastra ormai abbandonate ed inselvatichite. Dopo varie ricerche riuscimmo a riasalire ai proprietari del terreno e così dopo varie trattative decidemmo di acquistarlo!
È stata davvero una scommessa, tutti ci avevano sconsigliato di prendere degli ulivi così mal messi, e che forse neanche eravamo stati in grado di valutare fino in fondo, nè come numero nè come effettivo “stato di salute”. Ci è andata bene!! Dopo vari anni senza avere avuto frutti, e avendo portato via svariati quintali di legna di potatura, finalmente avevamo anche noi il nostro uliveto, cinque ettari tutti nostri di piante maestose e fiere!
Dopo tanto impegno e tanta fatica per la ristrutturazione dell’oliveto abbiamo, di pari passo, perseguito una politica di rispetto per l’ambiente e per l’uomo, che ci ha portato, anche tramite un percorso di convincimento personale, ad abbracciare l’agricoltura biologica. Infatti, già di per sè, l’olivastra è una coltura che, crescendo in quota, non ha bisogno di antiparassitari poichè è proprio il freddo dei nostri rigidi inverni che sterilizza in maniera pressochè totale, la pianta stessa. Per molti giorni dell’anno, e per molti anni, abbiamo continuamente cercato di migliorare e assicurare la salute e la produttività delle nostre piante, che nel tempo ci hanno ripagato con un prodotto sempre migliore e sempre più raffinato, regalandoci un’olio infinitamente delicato e con proprietà organolettiche praticamente uniche nell’ambito del panorama oleario.
È come se tutta la fatica e l’amore che una famiglia ha riversato in questa terra quasi inselvatichita, avesse concimato queste enormi e secolari olivastre che si sono risvegliate da un letargo durato anni.
L’olio che produciamo si chiama Orum: olio “di questa pianta”, di questo olivo tanto semplice e al contempo assai raro in questo fazzoletto di terra, sublime e magico questa coltura unica attraverso il suo frutto fa capiere a chiunque, anche a gente non competente, che la bontà, la salute e la genuinità non passano da troppe raffinatezze, ma solo da cose concrete e vere ottenute con la forza e il sudore di uomini che credono fermamente nel risultato di un prodotto finale senza paragoni.