Articolo de “Il Nuovo Corriere dell’Amiata” sulla premiazione come miglior olio del 2013 a Genova
Il principe di Genova si chiama Orum
Il Nuovo Corriere dell’Amiata – Luglio 2013
L’extravergine di oliva Orum toscano IGP, dell’azienda agrobiologica Le Pusciane di Francesco Fanciulli, fa uno splendido debutto, a Genova, al porto antico, magazzini del cotone, il 16 e 17 giugno, aggiudicandosi il premio miglior olio 2013. Un premio alla “elevatissima costanza qualitativa in tutta la linea di produzione e in specie all’olio Orum”. Un premio, in ogni caso, che va, prima di tutto, alla passione e all’entusiasmo di questa piccola azienda di Seggiano, 5 ettari di oliveti abbandonati da circa 40 anni e che Francesco e la moglie Federica, e ancor prima il padre di lei, Luciano, hanno trasformato in un appezzamento coi fiocchi: “L’abbiamo ristrutturato per hobby, all’inizio – racconta Francesco – poi dal 2003 abbiamo certificato biologico, dal 2011 siamo IGP e adesso DOP. Da due anni imbottigliamo i nostri 10-15 quintali di olio di olivastra seggianese e per la prima volta quest’anno ci siamo presentati alla selezione genovese. Abbiamo vinto ed è una soddisfazione grande”, commenta Francesco.” La storia de Le Pusciane, che oggi si presenta al pubblico con etichette e brochures raffinatissime ed esclusive, parte dal lontano 1991: “Un giorno molto freddo di gennaio, eravamo affacciati dalle mura di Seggiano, che guardano, dirimpetto, il paesino di Poggio Ferro. Ricordo che, muniti di cannocchiale, scrutavamo il paesaggio alla ricerca di un appezzamento di ulivi da poter acquistare. Individuammo, nel bel mezzo di tanti uliveti ben tenuti, una grande macchia di verde di vegetazione incolta e abbandonata. Si trattava di un pezzo di terra di circa 5 ettari, praticamente impenetrabile, da dove a fatica, riuscimmo ad intravedere delle enormi piante di olivastra ormai abbandonate ed inselvatichite. È stata davvero una scommessa. Ci è andata bene. Dopo vari anni senza avere avuto frutti, e avendo portato via svariati quintali di legna di potatura, finalmente avevamo anche noi il nostro uliveto, cinque ettari tutti nostri, di piante maestose e fiere! Dopo tanto impegno e tanta fatica per la ristrutturazione dell’oliveto abbiamo, di pari passo, praticato una politica di rispetto per l’ambiente e per l’uomo, che ci ha portato all’agricoltura biologica. Infatti, già di per sé, l’olivastra è una coltura che, crescendo in quota, non ha bisogno di antiparassitari poiché è proprio il freddo dei nostri rigidi inverni che sterilizza in maniera pressoché totale, la pianta stessa. Per molti giorni dell’anno, e per molti anni, abbiamo continuamente cercato di migliorare e assicurare la salute e la produttività delle nostre piante, che nel tempo ci hanno ripagato con un prodotto sempre migliore e sempre più raffinato, regalandoci un olio infinitamente delicato e con proprietà organolettiche praticamente uniche nell’ambito del panorama oleario. È come se tutta la fatica e l’amore che una famiglia ha riversato in questa terra quasi inselvatichita, avesse concimato queste enormi e secolari olivastre che si sono risvegliate da un letargo durato anni”. Le Pusciane produce due linee di olio extravergine di oliva: Tosco e Orum, con caratteristiche organolettiche di alto profilo, che ne fanno un prodotto di nicchia per mercati medio-alti, tanto che viene proposto ai clienti anche in location esclusive e rinomate dal punto di vista enogastromico e dell’ospitalità. Al primo concorso, quello di Genova, appunto, a cui l’azienda Le Pusciane si è presentata, sono state ammesse solo 100 aziende dopo una durissima selezione e a manifestazione conclusa, l’Orum di Francesco e Federica è stato incoronato come il migliore. “Ma vogliamo che sia il migliore del mondo – affermano i giovani produttori – e contiamo di partecipare ad altri concorsi e mostre dedicate: intanto andremo a Festambiente e a settembre, a Bologna. Poi si vedrà”.